domenica 2003-05-11
Alle volte mi convinco di essere l’
uomo ombra di questo team traduttivo, nel senso che il mio contributo all’opera è ancora piuttosto oscuro… E’ proprio prendendo atto della mia tendenza all’inefficienza che gli altri traduttori, stamattina, mi hanno apostrofato:
“Cazzo Lazy Boy, cerca di dare un significato alla tua esistenza: fa qualcosa, produci! E se proprio non vuoi metterti a tradurre le tavole, fa comunque qualcosa di semplice, chessò, scrivi un rant!” “Ehi ragazzi, andiamo! Ho un sacco di cose da fare, io… devo studiare, badare al mio sito, eppoi devo giocare al computer e leggere Linus, eppoi… eppoi devo…” (alla disperata ricerca di altre scuse)
“Muoviti!!!”
E così, eccomi qua a cercare ispirazione ingurgitando
Altoids, le caramelle alla cannella
“curiously strong”, e ascoltando
Think Tank, l’ultimo album dei
Blur, quando mi accorgo che soltanto a scrivere di come mi sono ritrovato in questa situazione già sono a metà dell’opera.
Potrei a questo punto fare delle considerazioni sulla parola
rant, di cui ignoro il significato (solo colui che ormai non è più dotato di una reputazione ammette candidamente la propria ignoranza…). D’istinto salta all’occhio (o meglio, all’orecchio) l’assonanza con il verbo
rantolare, sebbene personalmente credo di poter escludere qualunque legame frai due termini. La seconda associazione a venirmi in mente è quella con la parola
runt, usata da me ed i miei amici quando giochiamo a poker per definire una mano senza alcun valore (
“Merda, ho un runt!”). L’occasione in cui più facilmente accade di ritrovarsi con un runt in mano è ovviamente quando si tenta di fare una scala.
Ma ho come l’impressione di stare nuovamente sviando…
In effetti potrei semplicemente mettermi a parlare di
Megatokyo, ma probabilmente tutto quello che potrei dirvi lo trovate già nell’
articolo di Clem. Posso solamente dirvi che condivido la battaglia di
Largo contro il male e che di recente mi sono impegnato su questo fronte rigiocando
Doom e
Doom II: a parte essere stato colto da un attacco di nostalgia, quello che più mi ha stupito sono stati i limiti del gioco (con questa affermazione non voglio certo togliere nulla alla statura delle due opere della
Id), come ad esempio il fatto (non me ne ricordavo…) che non si può saltare!
Sto nuovamente andando fuori tema, quindi mi sa che è meglio se concludo su questa nota nostalgica…