martedì 2003-11-04
...il che, se vogliamo, suona come "sto LUCCAaaaaaaando sotto la pioggiaaaaaa", il che fa ridere perché riprende il rant di Lapillo, e contemporaneamente cita una canzone molto famosa in cui una delle parole suona proprio come "Lucca".
Fiko
.
Si diceva.
LuccaComics2003. Nemmeno io, come Lapo sono disposto a farmi rovinare una bella fiera dal maltempo, perché, come dire, il maltempo non è colpa di nessuno. Tuttavia ritengo che, pur con tutte le attenuanti meteorolgiche del caso, Nonna Papera e Ciccio la mattina alle 9 il giorno di Capodanno avrebbero organizzato la fiera MEGLIO di com'era.
Mi spiego.
Il motivo principale del mio astio sta nella vendita di biglietti. Cribbio, sono mille anni che fai sta cazzo di fiera, non dirmi che non sai che nel weekend c'è un cifro di gente che vuole entrare.
"Aaaah, ma io sono furbo e compro i biglietti prima!"
Non puoi.
"Come no?! Abito a Milano, caspita, è una grande città, ci sarà UNA fumetteria a cui appaltare una prevendita di biglietti!"
Shhh. Nonna Papera sta controllando la cottura di una apple pie delicatissima e Ciccio è in pieno pisolino delle sei, sii gentile. Puoi sempre prenotarli, i biglietti!
"Ah, e dove li ritiro?"
Vedi quell'
unico sportello lì davanti alla fiera con davanti la coda lunga quella mezzoretta abbondante?
"Sì."
Lì.
"Ah."
Eh. Non guardarmi così, la apple pie è stata messa a raffreddare e prima della pausa tra il pisolino delle sei e quello delle dieci non ce n'è per nessuno.
Insomma, sei obbligato cmq a fare la fila, c'erano
TRE sportelli aperti per la vendita e uno per le prenotazioni. Dei tre, due erano alla fiera, e uno in stazione a Lucca. Noi siamo andati a quest'ultimo, dato che altri nostri amici sono arrivati agli sportelli della fiera circa un'ora prima di noi e quando noi siamo riusciti ad entrare loro stavano ANCORA in fila.
Descrizione degli sportelli: due persone presenti. Uno ti da il biglietto, l'altro prende i soldi e ti da il resto. Carabinierico.
Durata della fila: un'ora e tre quarti. Verso la fine della coda sono finiti i biglietti, quindi abbiamo aspettato che una T("re" in francese)A arrivasse dopo quei venti minuti scarsi, con i biglietti nuovi, entrasse dietro allo sportellino di vendita, si togliesse con calma sciarpa...
...guanti...
...la giacca...
...oh, c'è un pelucco qui...
....tolto...
...appendimento della giacca...
...appesa storta, raddriziamola...
...accomodazia sulla seggiola...
...ohhh, siamo pronti per ricominciare a dare i biglietti.
La gente nel frattempo stava organizzando tornei di scala quaranta e ramino. E il bello è che c'era gente che ci veniva da anni e sostiene che è SEMPRE così.
Dopo l'ottenimento dei biglietti è andato tutto mediamente liscio, in effetti la sola cosa pakko è che c'era una gigafila con o senza prenotazione, e che dopotutto a Paperopoli la parola "prevendita" deve ancora farsi strada nel gergo cittadino, e non si può mica pretendere più di tanto.
Quest'anno mi son fatto convincere dagli sforzi congiunti di Lapo e di Paolino, l'anno prossimo mi sa che ci vorranno quelli di Lapo, Paolino, mia nonna, il Padreterno ed Eolo dei sette nani.
Nota finale: l'immagine associata al rant è voluta e azzeccatissima